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Nascita, crescita, apoteosi e inizio di declino di Elvis Aaron Presley, il mito di più generazioni, vengono raccontati e riletti dal punto di vista del suo manager di tutta una vita: il Colonnello Tom Parker. È lui che accompagna, con voce narrante e presenza in scena, la dirompente ascesa di un'icona assoluta della musica e del costume mentre si impegna, apertamente ma anche in segretezza, per condizionarne la vita con il fine di salvaguardare la propria.
Spoiler 20 gennaio 1997. Il colonnello Tom Parker, controverso manager del re del rock and roll, è sul letto di morte. L’uomo coglie l'occasione per raccontare la sua versione dei fatti, iniziando dal momento in cui a Memphis, in Tennessee, si era imbattuto nel disco edito dalla Sun Records di un giovane artista bianco dalle sonorità afroamericane, che cantava il blues That's All Right, Mama: il colonnello desidera ardentemente conoscerlo e incontra un giovane Elvis. Un flashback mostra come fin da bambino il futuro re del rock and roll avesse amato la musica afroamericana, dal blues al gospel.
Il ragazzo sale sul palco mostrando le sue doti di showman, mandando in visibilio il suo primo pubblico (in particolare le ragazze) e ancheggiando il bacino, gesto divenuto iconico e che successivamente gli varrà l'appellativo di "Elvis The Pelvis", che lo stesso artista taccerà definendola "una delle espressioni più infantili provenienti da un adulto". Elvis viene messo sotto contratto dalla RCA Records e con il suo primo singolo Heartbreak Hotel diviene una star a livello internazionale; il suo manager è ufficialmente il colonnello Parker, che percepisce il 50% dei guadagni del cantante. Grazie ai suoi opulenti guadagni, Elvis acquista la tanto desiderata Cadillac rosa e la leggendaria "Graceland", ponendo così se stesso e la sua famiglia in una condizione di agiatezza economica. I guai sono però dietro l'angolo: la musica rock viene definita "demoniaca" e strumento di corruzione per l'educazione dei giovani americani, e le sue movenze vengono così bandite, costringendo il cantante a esibirsi in televisione in un frac, come se fosse un maggiordomo, con la presenza di un basset hound durante la perfomance di Hound Dog.
Stanco delle pressioni da parte degli ottusi benpensanti americani, delle segregazioni razziali, di Parker, che acconsente alla trasformazione più morigerata del cantante, e della stessa madre Gladys, che invece definisce il talento del figlio un dono divino che non va celato, Elvis raggiunge con la sua Cadillac nera il suo amico, il leggendario B.B. King: insieme si godono la prima esibizione di un'altra grande figura della musica rock, Little Richard, con la sua celeberrima Tutti Frutti; B.B. King consiglia all'amico di non temere la pena detentiva in quanto il suo colore chiaro di pelle e la sua fama non consentono che Elvis venga tratto in arresto e lo mette in guardia dal colonnello Parker, perché "se non controlli gli affari, gli affari controlleranno te". Durante il concerto del 4 luglio, Elvis mette nuovamente in scena le sue doti da frontman e l'ancheggiamento del bacino, mettendo questa volta a rischio la sua stessa libertà per amore del pubblico. Parker interviene in favore del suo prediletto, facendo notare che sarebbe meglio che Elvis presti servizio militare per risistemare la sua immagine di giovane figlio dell'America: il taglio dei mitici capelli della leggenda del rock avviene in diretta nazionale ed il giovane viene spedito alla scuola di addestramento.
A causa della preoccupazione quotidiana per la lontananza dal figlio, Gladys beve sempre di più, morendo infine per epatite: la sua morte getterà il figlio nella disperazione, ma il colonnello riesce, con la sua arte oratoria, a farlo rinsavire. Durante la sua permanenza militare in Germania, Elvis conosce Priscilla Beaulieu, figlia di un ufficiale della United States Air Force, la quale crede ciecamente nei sogni che Elvis vuole perseguire, come il raggiungimento di una brillante carriera attoriale, sulla falsariga dell'idolo di Presley, ovvero James Dean. I due, innamorati, si sposano e dalla loro unione nasce Lisa Marie, alla quale il padre dedica il suo aereo privato. Nel frattempo Elvis apprende dapprima dell'assassinio di Martin Luther King e poi di quello di Robert Kennedy; ricordando le parole proferite da un reverendo, "quando le cose sono troppo pericolose da dire, canta", Elvis si esibisce con If I Can Dream in onore delle parole di uguaglianza razziale pronunciate dal dottor King, canzone che conclude lo speciale di Elvis attraverso il quale rientra trionfante nel mondo musicale dopo un declino dovuto all'avvento dei Rolling Stones, dei Beatles e dei Beach Boys. Nel frattempo, il legame professionale con il colonnello Parker si incrina sempre più, poiché Elvis desidera esibirsi negli stadi europei e in Giappone, ma Parker riesce a farlo desistere organizzando un concerto in pompa magna presso l'International Hotel di Las Vegas. All’insaputa del cantante, inoltre, Parker sigla un accordo quinquennale di live perfomance di Elvis su quel palcoscenico; gli organizzatori parallelamente promettono al ludopatico colonnello l'estinzione totale dei debiti sparsi nei vari casinò della città. Elvis viene così distolto dall'idea di un tour mondiale, dapprima con una serie di concerti a Las Vegas e successivamente con 15 date americane, in cui Elvis brilla splendente grazie alla sua inimitabile voce, ai suoi gesti iconici, alla sua presenza scenica e ai suoi abiti di scena stravaganti, senza dimenticare l'Aloha from Hawaii via satellite, ripresa in mondovisione. La vita privata di Elvis va però in pezzi, perché l'uso delle pasticche bianche da parte della leggenda del rock porta l'amata moglie Priscilla a divorziare e ad accudire principalmente lei la figlioletta Lisa Marie; nel loro ultimo incontro, Priscilla consiglia invano all'uomo che ancora ama di cominciare un percorso di riabilitazione, in modo tale che la piccola non perda definitivamente suo padre. Dal punto di vista manageriale, Elvis licenzia in tronco il colonnello Parker dinanzi al pubblico, poiché al cantante era stato riferito da uno dei membri della "Memphis Mafia" che Parker non era un cittadino americano, di conseguenza non possedeva un passaporto: questa era la ragione per cui il manager aveva ostacolato il tour mondiale di Elvis, usando come scusante il voler preservare l'incolumità del cantante che riceveva costantemente minacce di morte. Dopo la scissione da Parker, il colonnello dà il suo colpo di coda elencando tutti i debiti che Elvis ha accumulato nel corso negli anni nei confronti della Jamboree Attractions, ponendo la Presley Estate in bancarotta: la circostanza costringe Elvis a dipendere ancora una volta da Parker, non essendo in grado di affrontare l'esborso dell'esorbitante cifra. Dopo essersi incontrato all'aeroporto con Priscilla e la loro figlia, Elvis ripensa insieme con la ex moglie alla sua carriera da cantante e di come una volta compiuti quarant'anni nessuno si ricorderà di lui.
Nonostante l'esortazione da parte di Priscilla di entrare in riabilitazione, Elvis rifiuta e, dopo essersi scambiati un ultimo addio, il cantante sale sul suo aereo per volare ai prossimi concerti. Il re del rock and roll morì poco tempo dopo, a soli 42 anni, il 16 agosto del 1977, a seguito di un attacco cardiaco, mentre il Colonnello Parker trascorse gli ultimi giorni della sua vita da solo e in povertà sperperando tutti i suoi soldi nei casinò di Las Vegas. Il film si conclude con la reale ed ultima immagine che Elvis regala al suo amato pubblico il 21 giugno del 1977 con Unchained Melody, visibilmente ingrassato per l'uso smodato di farmaci; la pellicola mostra immagini dall'archivio dell'artista con alcune frasi che lo hanno reso celebre: "Da piccolo, ero un sognatore. Leggevo i fumetti e diventavo l’eroe della storia. Guardavo un film, e diventavo l’eroe del film. Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte".